Sono previsti colloqui iniziali di consultazione psicologica finalizzati alla valutazione clinica delle problematiche presentate e all’individuazione di eventuali interventi terapeutici differenziati rispondenti ai bisogni e alle risorse della singola situazione.
Attività clinica:
Il centro, attraverso la rete territoriale costruita negli anni con i servizi sanitari e con il privato sociale, si avvale della consulenza di professionisti con competenze specifiche (cliniche, educative, formative, mediazione culturale).
L’infanzia è un periodo della crescita all’interno del quale si pongono le basi psichiche della persona in un intreccio di complessi cambiamenti che talvolta possono comportare delle difficoltà.
Nel bambino il malessere psichico tende ad esprimersi con modalità diverse da quelle dell’adulto, difficili da comprendere e decodificare.
Il comportamento può essere un segnale importante per capire se il bambino presenta una sofferenza psichica (disturbo oppositivo della condotta, iperattività, ritiro, disturbi alimentari ecc…). Altri possono essere i segnali da cogliere (alterazione dei ritmi sonno-veglia, ansia, fobie, disturbi di apprendimento, disagio relazionale, difficoltà di separazione dalle figure genitoriali ecc).
La metodologia utilizzata nel lavoro clinico con i bambini prevede l'utilizzo del gioco, del disegno, della narrazione e di eventuali test specifici.
È di fondamentale importanza la collaborazione con i genitori o le figure di riferimento per cui il terapeuta si avvale necessariamente dell’opportunità di effettuare colloqui in cui condividere obiettivi comuni nell’ottica del benessere del bambino.
L'adolescenza è una fase del ciclo di vita caratterizzato dalla ricerca e definizione di sé e della propria identità.
Si tratta di un processo evolutivo ricco di potenzialità ma che può comportare dei rischi di empasse a vari livelli di gravità che possono esprimersi in diverse dimensioni della persona (comportamentali, relazionali, somatiche, emotive…).
L’adolescenza è un periodo di crisi evolutiva nel quale l’individuo sperimenta anche grande ricchezza e capacità di cambiamento, ed è pertanto una periodo nel quale l’intervento psicologico, in caso di difficoltà, è particolarmente indicato.
L’intervento, dopo una prima fase di comprensione delle problematiche presentate dall’adolescente e/o dalla sua famiglia, può prevedere percorsi individuali o gruppali rivolti ai ragazzi, incontri con i genitori e se necessaria, la collaborazione con operatori esterni (MMG, NPI, dietista, educatori…).
Fase della vita potenzialmente ricca di possibilità, dove numerosi elementi interni (desideri, timori, obiettivi…) e richieste esterne cercano una loro armonizzazione ed integrazione, ma crocevia anche di numerose complessità in cui il soggetto può trovarsi incastrato, sopraffatto o momentaneamente bloccato.
Il disagio psicologico emerge così talora sia in riferimento a difficoltà esistenziali contingenti (capacità progettazione di sé, autonomizzazione, problematiche relazionali e/o affettive…) sia in condizioni di sofferenza psichica più profonda legata alla vita del soggetto.
L’intervento psicologico può prevedere, dopo la fase di valutazione, la possibilità di strutturare in condivisione con la/il giovane un percorso terapeutico di breve, media o lunga durata in forma individuale o gruppale.
L’adulto si trova spesso a confrontarsi con situazioni esterne nuove ( cambio o perdita del lavoro, relazioni affettive, lutti…) o cambiamenti interni (nuovi bisogni, desideri, insoddisfazioni…).
La fatica nel trovare nuovi equilibri porta a vivere un disagio, che può esprimersi in forme diverse (ansia, depressione, disturbi psicosomatici, dipendenze, difficoltà affettivo-relazionali…).
È dunque un periodo in cui possono emergere fattori di sofferenza psicologica che derivano sia da difficoltà esistenziali contingenti, sia da condizioni di sofferenza psichica più profondamente radicate nella vita del soggetto.
Dopo una iniziale fase di valutazione, si condivide con il paziente un eventuale piano terapeutico.